C’era una volta Lennox

11 luglio 2012

C’era una volta Lennox, poi è morto. Assomigliava ad un pitbull.

Sono arrivato a questa storia tardi, fin troppo tardi, ve la riassumo in qualche riga: presumo che secondo la legislazione nordirlandese o quella britannica, o qualcosa da quelle parti insomma, determinate razze canine siano vietate e illegali. Tra queste quelle del pitbull. Poi c’è questo cane, Lennox, che è un meticcio ma assomiglia ad un Pitbull. Cosa decidono quindi di fare? Lo sequestrano e lo sopprimono. E non sono bastate le richieste dei padroni, la mobilitazione di un intero paese, appelli di associazioni animaliste e campagne partite molto fuori dall’Irlanda. No. Il City Council of Belfast è rimasto fedele alla propria linea, il cane si doveva uccidere per principio, e stamattina, tramite un comunicato su twitter, ha fatto capire che probabilmente da quelle parti il freddo può essere pericoloso e dannoso per il cervello.

La cosa che più mi ha colpito è però un’altra. Appelli, campagne, migliaia di persone che prendono a cuore una giusta causa e si battono per essa, governi astigmatici e vecchi caproni ci sono sempre stati. Quello che mi meraviglia è che questo cane è stato sequestrato mica qualche settimana fa, mica qualche mese fa…no: è stato sequestrato nel 2010. Cioè ma scherziamo?
Dopo aver letto questo e che è stato impedito ai padroni di salutare il cane un’ultima volta ho smesso di fare migliaia di supposizioni sul perché attirarsi tanta pubblicità negativa addosso per niente e ho capito che probabilmente Lennox non ci ha lasciato stamattina, ma un bel po’ di tempo fa.

E noi che facciamo? Siamo lontani e abbiamo già tanti problemi qui, per ora accontentiamoci di questo: #BoycottBelfast.

Chissà cosa avrebbe fatto Bobby Sands.


Nuok loves summer!

6 luglio 2012

Innanzitutto sapete cos’è Nuok? Andate a vedere qui.

Bene, partiamo: già deciso dove andare quest’estate? Se una delle vostre mete è Città del Messico, Tel Aviv, New York, Perth, Lisbona o una delle tante città presenti su Nuok, date un’occhiata a questo ebook! Cliccate, è gratis.

Almeno cinque mete diverse per ogni città: una per mangiare, una per un caffè, una per i secchioni, una i fashion victim, una per la sera e una per farsi una passeggiata. C’è bisogno di qualcos’altro? Si!? Mi dispiace non abbiamo messo nient’altro. A proposito, quella foto la sopra è la pagina di Napoli, la mia!

Momento serietà: vi passo direttamente le due righe scritte dalla redazione.

Mentre preparavamo la nostra pubblicazione, è avvenuto il terremoto in Emilia, e anche noi – come il resto degli italiani – ci siamo chiesti cosa potevamo fare. E ci siamo risposti che forse l’ebook poteva essere un mezzo per dare una mano.

Ne abbiamo parlato con Samantha, nostra redattrice storica che vive a Finale Emilia, uno degli epicentri delle scosse, e su suo suggerimento abbiamo deciso di fornire sull’ebook il conto corrente del suo Comune, chiedendo ai nostri lettori – a voi – di dare un contributo. Siamo fiduciosi che sarete in tanti a raccogliere il nostro invito.

Quindi? Scaricatelo, leggetelo, stampate solo quello che vi serve, usatelo e soprattutto se potete date una mano all’Emilia.

Nuok loves Summer!


Balotelli d’Italia

29 giugno 2012

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Quale momento migliore per partire di nuovo? Ci sono due piccioni che flirtano fuori il mio balcone, la tesi è finita e ieri sera un ragazzino (posso permettermelo, sono di qualche anno più grande) ci ha fatto arrivare in finale agli Europei.

Si giocava contro la Germania, le impressioni pre-partita sempre le stesse da cent’anni: Germania favorita e l’Italia con le uniche speranze legate alla massima del vecchio: “la palla è rotonda”. Quelle post-partita sempre le stesse da cent’anni: Italia-Germania è una partita a parte, non conta chi è favorito e neanche che la palla è rotonda, vince sempre l’Italia.

Questa vittoria è però diversa dalle altre, o almeno diversa dalle altre che ho visto io. Non solo è stata completamente inaspettata, ma anche il modo in cui è arrivata fa pensare a miracoli o patti col diavolo. L’Italia è la squadra del catenaccio, del contropiede, abbiamo fatto scuola e nella maggior parte dei casi le partite le interpretiamo così. Il gioco latita e anche i gol, ma poi i risultati li portiamo sempre a casa. Poi c’è stata la partita con l’Inghilterra, una partita unica, 35 tiri che neanche alla playstation riesci a farli, arriviamo ai rigori per chissà quale assurda ragione e per un po’ rischiamo anche di perderli. Euforia a go-go e qualcuno già parla di calcio spettacolo, poi ti accorgi che l’Inghilterra è una polveriera e quindi aspetti un’altra partita per sbottonarti. Arriva la Germania e ti aspetti un match giocato tutto in difesa, ripartenze ogni tanto e provare a vincere 1 a 0, poi guardi la partita e ti accorgi che non è così: l’Italia gioca a viso aperto, subisce, ma attacca attacca e attacca. Alla fine 2 gol, tante occasioni sprecate e una Germania stonata che tutto si aspettava, tranne che questa Italia. Poi va a finire che i protagonisti, oltre ai soliti, sono anche Bonucci, Cassano, Montolivo e soprattutto Balotelli e allora ti rendi conto che siamo carichi e pieni di consapevolezza. Ora arriva la Spagna col suo tiki-taka che ci ha proprio rotto i maroni, che facciamo? Vinciamo?


Ci riproviamo, per l’ennesima volta.

12 giugno 2012

Da qualche parte l’avevo scritto. Io il blog lo voglio. Sono anni che ci provo, ora passerò anche per quello che lo fa per moda. Pazienza.

Intanto ho ripreso questo, ho cancellato tutte le stronzate che avevo postato (c’era qualcuno che le metteva al posto mio, giuro) e intanto cerco di pensare al modo di riempirlo di nuovo. Non con stronzate possibilmente, non come al solito.

Intanto cosa è cambiato?
Su Nuok ci sono ancora, le catene si sono rivelate più resistenti del previsto, ma una professoressa ha deciso di farmi perdere sei mesi dietro una tesi compilativa, per una triennale poi. E’ così che si fa?! NO. Finalmente vedo la luce e voci di corridoio fanno ben sperare per una laurea a luglio. Poi specialistica, ma intanto mi sto inventando qualcosa, stay tuned!

Intanto la passione per la fotografia si fa sempre più forte e l’Australia rimane nel cassetto. Prima devo provare a far rivivere il mio Paesello. La soluzione migliore sarebbe spostarlo fuori dall’Italia, ma i vecchietti fanno un po’ di resistenza; mi toccherà trovare qualche altro metodo.

Ora basta, tanto non legge nessuno! Da adesso provo a postare tre o quattro cose la settimana, su cosa ancora non lo so, poi vediamo col tempo.
Salut.


Nuoker inside

5 gennaio 2012

Il 2011 è terminato con una bella soddisfazione personale: sono diventato un nuoker, un nuoker in prova ma pur sempre un nuoker.
Cos’è un nuoker? La definizione secca, quella che trovereste su un dizionario sarebbe: “chi lavora per Nuok“.
La definizione che invece piace ai nuoker e di riflesso a me è: “urban reporter che ti prende per mano e ti fa scoprire luoghi sconosciuti, che credevi di conoscere, o che sognavi solamente”. Bella no?

Ma poi cos’è sto Nuok? Nuok è un magazine online di viaggio, arte, cibo, chiavi usb nei muri e cultura. E’ un magazine online che ti permette di leggere a proposito di determinati luoghi diversamente da quanto possano farlo semplice guide, ti permette di leggere di storie, di esperienze, di luoghi raccontati da chi ci vive, tutto rigorosamente in italiano, perché a noi italiani non piace leggere in inglese.

Da più o meno un mese sono entrato in questo mondo e farò di tutto per restarci, ho già ordinato un paio di catene nel caso vogliano sbattermi fuori. Mi è stata affidata la città di Napoli [Napule per noi nuoker (come mi piace usare il “noi”)], e mi toccherà spesso girare con reflex e taccuino alla ricerca di storie e luoghi da raccontare. Il mio primo articolo è già online e per i prossimi tre mesi devono esserne pronti altri 10 altrimenti mi toccherà usare le catene.

Quindi buona fortuna a me, neo-nuoker napoletano, e a Nuok!


L’inizio della fine

30 dicembre 2011

“Creare un blog”. Sembra facile, tre parole, dodici lettere. Beh sarà facile per qualcuno, ma non per me che probabilmente ho raggiunto la doppia cifra in quanto a tentativi falliti. La disperazione non mi ha ancora sopraffatto e così ci riprovo per l’ennesima volta, e quale momento migliore se non qualche ora prima dell’inizio del nuovo anno.

“Chi fa l’amore il primo dell’anno fa l’amore tutto l’anno” diceva il vecchio saggio e io in quest’inizio dell’anno mi dedicherò in parte a questo blog, nella speranza che il vecchio saggio abbia ragione. Questa volta sento che è la volta buona. Perché? Ovvio: il vecchio saggio ha sempre ragione.

E qual è il modo migliore per far partire un blog il giorno prima del primo giorno dell’anno? E qual è il modo migliore per far capire a te, fantomatico lettore, sulla pagina di chi sei andato a capitare? Ancora una volta ovvio: fare un bell’elenco dei miei buoni propositi per l’anno nuovo. Ecco a voi:

vincere la lotteria della green card, non tagliare i capelli fino al trentuno dell’anno prossimo, riuscire a tenere aggiornato questo blog, fare tante fotografie, tornare ad essere vegetariano senza dare troppo nell’occhio, leggere guerra e pace, scrivere un libro, diventare dottore, diventare più alto di qualche centimetro per dimagrire senza mettermi a dieta, vincere il campionato, smetterla col fantacalcio, vivere qualche mese a NY, avere una buona idea che mi faccia guadagnare milioni di dollari, usare twitter più spesso, usare di meno facebook, scrivere tanti articoli per Nuok, giocare di più a basket, imparare a cucinare come si deve, riordinare la stanza, imparare a stirare, comprare una polaroid, iscrivermi in palestra, parlare in radio, tornare in Sud America, trovare un volo a 5€, leggere.

The End! A quasi dimenticavo, buon anno!